Cosimo Ridolfi e la storia dell’agronomia

Podere Villa MeletoNon fu artista, scienziato o scrittore, Cosimo Ridolfi (1794-1865) e certamente la sua fama non può rivaleggiare con quella degli altri illustri personaggi del territorio, eppure è a lui che si devono alcune delle più innovative soluzioni agronomiche sperimentate nel corso dell’Ottocento. E non solo, Ridolfi fu un noto uomo politico del Risorgimento e, tra le altre cose, fondatore della Cassa di Risparmio di Firenze.

La storia del marchiese Cosimo Ridolfi, è strettamente legata al territorio della Valdelsa e, in particolare, alla Fattoria di Meleto, a pochi chilometri da Castelfiorentino. In questa tenuta di famiglia, sotto la guida del fattore Agostino Testaferrata, Cosimo sviluppò quell’amore per la terra e per i suoi frutti che, negli anni, lo spinse allo studio della fisica, della chimica e della biologia, oltre che a viaggiare in Inghilterra e in Europa alla ricerca di soluzioni innovative per migliorare il rendimento agricolo. Era infatti in corso, nella Toscana e nell’Italia dei primi dell’Ottocento, una vera e propria crisi alimentare, dovuta da un lato all’aumento demografico, e dall’altro ad un’insufficente resa dei territori coltivati. La ricerca agraria, portata avanti da Ridolfi anche grazie alla fondazione, nel 1827, del Giornale Agrario della Toscana insieme a Raffaello Lambruschini e Giovan Pietro Vieusseux e all’isitituzione nel 1829 della Cassa di Risparmio di Firenze per incentivare gli investimenti agricoli, rappresentava quindi l’unica via d’uscita dalla crisi.

A Meleto, nel 1830, Ridolfi fondò un’innovativa Scuola Agraria dove gli studenti potevano mettere in pratica i dettami della nascente agronomia in un vero e proprio podere sperimentale: qui fu per la prima volta praticata la “sistemazione a spina” un sistema di irrigazione che, grazie alla canalizzazione, consentiva di distribuire l’acqua a tutto il suolo prevenendo l’erosione dei terreni collinari. Oggi quest’originale metodo di irrigazione, è stato riprodotto ed è visibile a Meleto.

L’esperienza fruttuosa della Scuola Agraria consentì a Cosimo Ridolfi di convicere il Granduca a istituire nel 1842 la prima facoltà italiana di Agricoltura presso l’Università di Pisa, dove lui stesso ebbe modo di insegnare per anni.

Guidare sulle strade panoramiche della Valdelsa e osservare il susseguirsi di colline e campi coltivati a vite e olivo, è un po’ come ripercorrere il lavoro di Cosimo, che si dedicò per anni allo sviluppo di quelle tecniche e buone pratiche che ancora oggi contraddistinguono l’agronomia toscana e che, in parte, si possono scoprire oggi presso il Museo della Vite e del Vino di Montespertoli.



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