È un dato di fatto che Leonardo da Vinci, uno dei personaggi italiani più celebri al mondo e divenuto ormai nell’immaginario comune il genio per antonomasia, nacque in questo angolo di Toscana, precisamente a Vinci, il 15 aprile 1452. La presenza di Leonardo nel territorio, in particolare nella sua città natale, si percepisce ancora oggi e l’itinerario che ne ripercorre le tracce è uno dei più frequentati e suggestivi di tutto l’Empolese Valdelsa. Scopriamo insieme i luoghi del Genio nella sua terra d’origine!
A Vinci, dove tutto parla di Leonardo
L’itinerario sulle tracce di Leonardo non poteva che partire da Vinci, cittadina alle pendici del Montalbano dove un vero e proprio percorso culturale invita a scoprire e ad approfondire vari aspetti della vita e della vastissima opera del Vinciano.
Ad Anchiano, circondata da vigne e oliveti tipici della campagna giardino toscana, si trova la Casa Natale dove, secondo una tradizione secolare, Leonardo nacque nel 1452, “sabato 15 aprile, alle ore 3 di notte”. Qui un ologramma a grandezza naturale riproduce le fattezze dell’artista scienziato e invita ad ascoltare le sue parole, un emozionante racconto a ritroso della sua vita straordinaria e dei suoi rapporti con questa terra. Ancora nella sua dimora trovano spazio applicazioni multimediali dedicate alle sue opere pittoriche e grafiche, in particolare del Cenacolo interamente esplorabile seguendo più percorsi di indagine.
Lasciata la Casa natale, prima di dirigersi verso Vinci, è d’obbligo una sosta presso la Villa del Ferrale dove da giugno 2018 è allestita la sezione espositiva e didattica Leonardo e la pittura con le riproduzioni ad altissima definizione e a grandezza naturale di tutte le opere pittoriche dell’artista: qui riuniti in un’unica sede si possono osservare da vicino copie di capolavori come l’Adorazione dei Magi, la Gioconda, la Dama con l’Ermellino, la Vergine delle Rocce e altri dipinti più e meno noti al grande pubblico, corredati da testi, exhibit interattivi e video esplicativi.
Raggiungendo Vinci l’attenzione è subito catturata dall’alta torre del Castello dei Conti Guidi, che senza dubbio dominava il borgo anche al tempo di Leonardo, e dal campanile della Chiesa di Santa Croce all’interno della quale ancora oggi si conserva il fonte utilizzato per il battesimo di Leonardo. Nella sua città e nelle campagne circostanti (la madre abitava nella vicina frazione di San Pantaleo) il Vinciano rimase quasi certamente per tutti gli anni dell’infanzia e tornò più volte anche dopo il trasferimento a Firenze. Proprio nella torre del Castello, ad esempio, nel 1478, è attestata la sua presenza alla firma di un atto riguardante la concessione di un mulino a suo zio Francesco da Vinci.
Oggi le sale del Castello dei Conti Guidi e della vicina Palazzina Uzielli ospitano il Museo Leonardiano, la più antica raccolta di macchine e modelli interamente dedicata all’opera di Leonardo. Dagli studi sul volo a quelli sulle acque, dalle macchine da cantiere a quelle da guerra fino alle geniali innovazioni per modernizzare le operazioni di filatura e tessitura, la vastità e la complessità degli interessi del Vinciano è oggi scientificamente documentata all’interno del Museo. Poco distante, la Biblioteca Leonardiana, centro internazionale di documentazione e di studio su Leonardo da Vinci dove sono conservate le copie facsimilari di tutti i codici leonardiani (visitabile su prenotazione).
Il Montalbano
Se Vinci è il luogo simbolo della presenza di Leonardo nell’Empolese Valdelsa, le colline del Montalbano, sono il paesaggio che ha certamente fatto da sfondo a tutta la sua infanzia e la sua giovinezza. Questi rilievi tuttora in gran parte ricoperti da boschi ombrosi e attraversati in più punti da veloci ruscelli, sono oggi percorsi da molti sentieri escursionistici che conducono nel cuore di una natura incontaminata ancora simile a quella che fu di grande ispirazione per il giovane Leonardo. Osservando le acque che scorrono veloci tra le rocce e le piante selvatiche o raccogliendo i resti dei fossili che affiorano qua e là, è facile comprendere quanto questi paesaggi e questi luoghi abbiano lasciato un segno nella memoria del Vinciano tanto da comparire, rielaborati e rivisitati, negli sfondi dei suoi dipinti o tra le pagine dei suoi progetti.
L’Arno e il Padule di Fucecchio
Leonardo da Vinci fu artista, ingegnere, architetto e anche cartografo! Le sue mappe del Valdarno, della Val di Chiana e della costa toscana stupiscono per la loro modernità e accuratezza. Certamente denotano la profonda conoscenza che Leonardo da Vinci aveva di questo territorio e rappresentano una traccia dei suoi studi per il grandioso progetto di deviazione dell’Arno, commissionato da Firenze agli inizi del ‘500.
Numerosi fogli dei suoi manoscritti testimoniano come il Vinciano percorse in lungo e in largo le rive del fiume cercando soluzioni per riuscire a portare a termine questa grande impresa.
Le chiuse di Ponte a Cappaiano e il Padule di Fucecchio, riconoscibile quest’ultimo anche nel celebre disegno Paesaggio firmato e datato il 5 agosto 1473, figurano anch’essi più volte nei codici di Leonardo e possono essere annoverati tra i luoghi di ‘suggestione’ leonardiana.
Tracciano una linea di continuità tra Leonardo da Vinci e i nostri giorni, le produzioni tipiche e le lavorazioni tradizionali di queste terre: il Vinciano conosceva abbastanza bene i processi di lavorazione delle olive da progettare uno strettoio per olio in grado di meccanizzare una parte del lavoro. Allo stesso tempo la nonna Lucia discendeva da una famiglia di ceramisti di Bacchereto e non è improbabile che il giovane Leonardo abbia avuto modo di frequentare la bottega e di sperimentare l’arte della lavorazione dell’argilla che ancora oggi si tramanda in quelle zone e nella città di Montelupo Fiorentino.