Celebre per i suggestivi crocifissi lignei di San Marco e di San Lorenzo a Firenze e per la splendida scultura in bronzo di San Giovanni Evangelista di Orsammichele, Baccio da Montelupo, insieme ai più celebri Leonardo da Vinci e Jacopo Carucci, detto il Pontormo, fu uno dei più noti artisti che, tra la fine del ‘400 e la metà del ‘500, lasciarono la campagna dell’Empolese Valdelsa per cercare fortuna nelle botteghe e nelle corti fiorentine.
A Montelupo Fiorentino, Baccio, al secolo Bartolomeo Sinibaldi, nacque nel 1469 e qui trascorse la sua giovinezza appassionandosi all’arte della lavorazione della ceramica, che in quegli anni aveva reso celebre la sua città natale. Oggi passeggiando per gli stretti vicoli del borgo di Montelupo si può riconoscere la sua casa di modeste dimensioni che presenta ancora i tratti tipici dell’architettura medievale.
Appena adulto, Baccio lasciò Montelupo per formarsi e studiare presso il celebre Giardino di San Marco a Firenze, dove incontrò il giovane Michelangelo Buonarroti e rimase profondamente affascinato dal suo talento artistico. Dopo la caduta dei Medici, Baccio divenne seguace di Savonarola e della sua visione spirituale e politica che influenzerà visibilmente anche la sua produzione artistica che lo vede concentrarsi su materie prime quali la terracotta e il legno.
Se di Baccio a Montelupo Fiorentino non restano che poche tracce, ben più importante e vivo è il lascito culturale riferibile alla tradizione ceramica, alla quale oggi sono dedicati il Museo della Ceramica e l’itinerario della Strada della Ceramica che presenta, non soltanto i principali luoghi di visita connessi con la storica produzione, ma anche le botteghe artigianali e gli atélier sparsi sul territorio dove ancora oggi prendono vita quei manufatti inconfondibili, frutto di un lavoro perfezionato nei secoli.