“Quello che sono diventato lo devo a Milano, ma quello che sono, quello che è il mio carattere, lo devo a Fucecchio”. Con queste parole, più volte ripetute, Indro Montanelli (1909-2001) esprime il profondo legame con la sua città natale, una radice che fu alla base della sua personalità, della schiettezza con la quale ha condotto le sue battaglie, della sua stessa scrittura, asciutta e incisiva.
Una volta ebbe a confessare: “Forse nella mia vita ho sempre cercato Fucecchio”, un luogo che gli era rimasto nel cuore, nonostante il successo e i suoi innumerevoli viaggi in tutti i continenti. Parafrasando le parole del grande giornalista, questo itinerario invita a cercare Montanelli proprio nella sua amata Fucecchio.
Le stanze di Indro
A Fucecchio, un itinerario dedicato a questo straordinario personaggio del Novecento non può che partire dalla Fondazione Montanelli Bassi, da lui stesso costituita nel 1987. Qui, nelle stanze ricche di storia e di suggestioni del Palazzo della Volta, dove nel medioevo si trovavano le case dei suoi antenati, si avverte ancora l’inconfondibile presenza di Indro.
Dal 2001, per volontà testamentaria, la Fondazione ospita gli studi di Milano e di Roma, qui trasferiti integralmente, con tutti i libri, le carte, gli oggetti personali e gli arredi, che raccontano meglio di ogni biografia, la personalità e le passioni di Montanelli.
Entrando nello studio milanese, si è portati ad avvicinarsi alla solida scrivania in legno, costruita dal “nonno” Emilio Bassi all’inizio del Novecento, dove la famosa macchina da scrivere Lettera 22 “riposa”, dopo tanti anni di lavoro sotto le instancabili dita di Indro. L’agenda con gli ultimi appuntamenti, la poltrona preferita, i libri autografati da altri celebri letterati, le fotografie presenti nello studio romano e la biblioteca, dove si conservano tutte le sue opere, lasciano intravedere un lato nascosto e più intimo del giornalista che in queste stanze appare meno distante. Il legame di Montanelli con la sua Fucecchio è testimoniato inoltre dalla presenza di una collezione di opere del concittadino Arturo Checchi, che volle donare alla sua Fondazione.
Villa Bassi, ovvero il giardino dei ciliegi
Nella vicina località delle Vedute c’è un altro luogo che fu molto caro a Indro: si tratta di Villa Bassi dove da ragazzo trascorse molto tempo ospite della famiglia del Sindaco Emilio Bassi i cui figli prendevano ripetizioni dal padre di Montanelli. Nei suoi scritti il giornalista parla della villa come del “giardino dei ciliegi” e confessa il suo “sogno delle Vedute”, in cui immaginava di tornare in questo luogo della sua giovinezza e di incontrare un altro sé stesso, che lo accusava di aver tradito le sue radici. La villa è di proprietà privata ma potrete comunque vederla dalla strada.
Un ultimo omaggio
Le ceneri di Montanelli riposano in un’urna all’interno della tomba di famiglia nel cimitero comunale di Fucecchio. Forse non tutti lo sanno, ma Indro, sin dagli anni ’50, aveva l’abitudine di annotare qua e là, dove gli capitava, ipotetici (e dobbiamo dirlo, caustici) epitaffi per le tombe di personaggi famosi che, nel corso della sua lunga e avventurosa vita, ebbe modo di incontrare. E non risparmiò certo sé stesso per il quale con grande autoironia scrisse:
Genio compreso
spiegava agli altri
ciò
ch’egli stesso
non capiva.
L’intera collezione di taglienti epitaffi è invece raccolta nel divertente saggio Ricordi sott’odio. Ritratti taglienti per cadaveri eccellenti (Rizzoli, 2011).
Per maggiori informazioni sull’opera di Montanelli e sulle attività promosse dalla Fondazione:
Fondazione Montanelli Bassi
Via Guglielmo di San Giorgio, 2 – Fucecchio.
Tel. 0571 22627
info@fondazionemontanelli.it
www.fondazionemontanelli.it