La caratteristica facciata di questa chiesa, che con i suoi marmi bianchi e verdi ricorda da vicino altri esempi di romanico fiorentino come San Miniato a Monte o il Battistero di San Giovanni a Firenze, da sempre domina la piazza principale del centro storico di Empoli e rappresenta il più riconoscibile simbolo della città.
Nonostante un documento citi l’esistenza di una chiesa dedicata a Sant’Andrea già nel 780, un’iscrizione sulla facciata conferma che l’edificio attuale fu costruito nel 1093, all’inizio del Basso Medioevo, quando il borgo di Empoli, come molti altri in questo territorio, inizia ad espandersi.
Entrando si nota subito che l’interno della chiesa, rimaneggiato prima nel corso del ‘700 e in seguito nel Secondo Dopoguerra, è in netto contrasto con lo stile tipicamente medievale dell’esterno. L’ampia navata unica invita a dirigersi subito verso l’altare maggiore dove si può ammirare lo splendido trittico di Lorenzo di Bicci raffigurante la Madonna in trono fra i Santi Martino, Andrea, Agata e Giovanni Battista. Poco distante, nel transetto sinistro è invece custodita un’icona dell’Immacolata Concezione, da secoli oggetto della massima venerazione. Particolarmente legato alla storia di Empoli è invece il Crocifisso ligneo del XIV secolo, conservato in una delle cappelle laterali e considerato miracoloso per aver posto fine all’epidemia di peste che sconvolse la città nel 1399.
Lo splendido affresco del Redentore di Raffaello Botticini, ancora visibile sulla controfacciata, è solo un assaggio dell’opera di questo straordinario pittore, da conoscere meglio nel vicinissimo Museo della Collegiata di Sant’Andrea.