La posizione centrale dell’Empolese Valdesa rispetto alle maggiori città toscane, e la conseguente presenza di numerose vie di comunicazione, come le antiche strade medievali ancora oggi percorribili – tra cui la celebre Via Francigena – e lo stesso fiume Arno, per secoli navigabile fino a Pisa grazie all’attività dei navicellai di Limite, hanno consentito nei secoli lo sviluppo di importanti attività manifatturiere che ancora oggi sopravvivono e rappresentano vere e proprie eccellenze dell’artigianato toscano.
La ceramica di Montelupo Fiorentino, il Rinascimento è servito.
La lavorazione della ceramica, legata alla presenza dei depositi argillosi lungo le rive dell’Arno, si afferma a Montelupo già in epoca medievale, ma è durante il Rinascimento che la cittadina diviene il principale centro produttivo a servizio della corte medicea, dove nascono i decori più alla moda per i serviti delle tavole granducali. Oggi la storia di questo prodotto è narrata all’interno del Museo della Ceramica, mentre nelle numerose botteghe artigiane si continua a lavorare secondo la tradizione per produrre oggetti di pregio che riprendono i tipici modelli rinascimentali o che si spingono verso nuovi decori più adatti al gusto contemporaneo.
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I mille volti della terracotta
Sin dal Cinquecento, la stessa argilla ricavata dalle rive dell’Arno che a Montelupo serviva per creare raffinati serviti in ceramica, veniva lavorata nella vicina Capraia Fiorentina e nella frazione montelupina di Samminiatello, per produrre diversi tipi di manufatti in terracotta. Conche, coppi per l’olio, tubi per condutture, tegole per le coperture dei tetti e pentole di uso quotidiano erano realizzati nelle fabbriche a gestione familiare che oggi si sono evolute in vere e proprie aziende artigiane specializzate, protagoniste di numerose fiere di settore e luogo ideale per scoprire la storia e la tradizione della lavorazione dell’argilla.
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Il vetro verde di Empoli
Per decenni indiscusso protagonista dei serviti da tavola della classe media, ideale per la conservazione di olio e vino e originale materia prima per dare espressione alla creatività di artigiani e artisti locali, il vetro verde è il prodotto più intimamente legato alla storia della città di Empoli. Sebbene nella vicinissima Valdelsa, in particolare a Gambassi Terme, la lavorazione del vetro sia testimoniata sin dal XIII secolo, è soltanto a partire dal Settecento che ad Empoli si sviluppa quest’importante manifattura destinata a divenire, nei secoli successivi, la principale attività produttiva della città. Nel 1928 la fama della vetreria Taddei era tale da meritarsi la visita della Regina Elena di Savoia, alla quale fu donato un servizio completo per la tavola in vetro verde, inciso con le insegne reali. Dopo il declino della produzione nel Secondo Dopoguerra, oggi a Empoli rimangono poche fornaci attive, mentre si conserva la memoria del periodo d’oro di questa attività nell’originale Museo del Vetro, in pieno centro storico.
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Dalle pelletterie agli outlet firmati nei dintorni di Fucecchio
Imperdibile tappa per gli appassionati di calzature e accessori in pelle, simbolo indiscusso del made in Italy, è Fucecchio, dove sin dal Settecento è documentata la presenza di calzolai e ciabattini. Qui si oggi trovano numerose pelletterie e outlet dove andare alla ricerca del capo perfetto e dell’occasione più conveniente.
Affari d’oro: le pregiate cornici della Valdelsa
Dal Secondo Dopoguerra in poi la Valdelsa è divenuta uno dei tre poli italiani (insieme a Napoli e Treviso) più importanti per la produzione di aste, accessori, complementi e macchinari per cornici. In molte aziende di Certaldo e Castelfiorentino si mantiene viva ancora oggi la secolare lavorazione della foglia d’oro per la realizzazione di cornici dorate che sono vere e proprie opere d’arte.
La storica lavorazione delle erbe palustri
Tipica attività praticata da secoli nell’area del Padule di Fucecchio, la lavorazione del “sarello” rappresenta oggi parte integrante del patrimonio culturale di questo territorio. Coltivate, raccolte, essiccate e intrecciate, le erbe palustri trovano impiego nella produzione dei fiaschi e delle tradizionali sedie impagliate. L’attivo Centro di Ricerca e Documentazione del Padule di Fucecchio organizza regolarmente corsi di intreccio per far conoscere e apprezzare quest’arte al pubblico dei locali e dei turisti
Informazioni: Centro di Ricerca e Documentazione del Padule di Fucecchio, www.zoneumidetocane.it
L’Onice e le pietre dure
Non lontano da Montaione, nei pressi del borgo di lano, sulle colline note per la loro struggente bellezza, si nasconde un vero e proprio “tesoro” naturale: il pregiato alabastro-onice, che per decenni è stato estratto e lavorato nel territorio. Oggi a Montaione resta un solo artigiano specializzato nella lavorazione di pietre dure, che produce prestigiosi oggetti decorativi utilizzando anche questa particolare pietra locale.